lunedì 2 aprile 2012

Tre anni di riforma scolastica: tre anni di tagli di ore, risorse e qualità

Dopo tre anni dall’entrata in vigore della riforma della scuola voluta dall’allora ministro Maria Stella Gelmini (legge 133 del 2008), il taglio di ore, di risorse e di qualità, è diventato ormai palese a tutti. Il nuovo governo non ha posto, per ora, correttivi importanti.
La proposta forte della legge per la scuola primaria che consiste nell’impostare l’organizzazione scolastica con il maestro unico (come si usava nella scuola degli anni ’50 e ’60 ) quale punto fondante, non è stata accolta con favore dalle famiglie dei nostri quattro Comuni, (come, peraltro, da quelle di gran parte d’Italia) che non hanno mai scelto questo modulo.
L’indicazione dei genitori, anzi, è stata, in questi tre anni, assolutamente opposta e contraria: è stata preferita la formula a tempo pieno (40 ore di lezione settimanali) nella maggior parte dei Comuni (Cernusco Limbardone Montevecchia e Osnago) mentre a Lomagna è stata scelta la settimana a tempo lungo con 30 ore di lezione più il tempo dedicato alla mensa (5 ore – totale 35 ore) e il mercoledì pomeriggio libero.
Però le richieste dei genitori non sono state accolte: negli scorsi anni non sono stati assegnati insegnanti per i tempi pieni richiesti e anche per chi ha optato per il tempo scuola a 30 ore ci sono state sorprese negative: l’orario è rimasto sì a 30 ore, per ora, ma il numero di insegnanti è diminuito, quindi il personale a disposizione ha dovuto operare su più classi con brevi interventi pensati per completare l’orario, (quasi un riempitivo).
Ma allora contano solo i tagli alle spese di personale, non la qualità della scuola, non gli obiettivi didattico – educativi, non la scuola per i ragazzi del 2000 e che tenga conto anche delle esigenza delle famiglie!
Per fortuna i docenti dell’Istituto Comprensivo sono di grande esperienza, sensibilità e di apprezzabile livello professionale, ma i miracoli non li fa nessuno!
Oggi la scuola è in difficoltà, in sofferenza. Sono state tolte anche (riducendo il personale) quelle pochissime ma tanto preziose ore di compresenza (2 insegnanti contemporaneamente nella stessa classe) che permetteva interventi individualizzati o a piccoli gruppi per gli alunni con qualche momentanea difficoltà, per dare a tutti la possibilità di “farcela” e “farcela bene”.
Inoltre verrà presto a mancare la disponibilità degli insegnanti per la vigilanza degli alunni durante l’intervallo della mensa. Questo comporterà necessariamente l’assunzione, da parte dei Comuni, di personale per l’assistenza durante e dopo la consumazione del pasto, con una spesa aggiuntiva per i Comuni (in gravi difficoltà di bilancio) ed eventualmente un aumento dei costi per le famiglie.
Anche la scuola secondaria di primo grado (ex scuola media), con la riforma scolastica vede diminuire il numero degli insegnanti e aumentare, di conseguenza, il numero di alunni per classe, con il conseguente sovraffollamento delle aule che in qualche caso comporta problemi di sicurezza che i Comuni devono giustamente risolvere, ma, soprattutto, con l’estrema difficoltà ad impostare un insegnamento che tenga conto di tutti e di ciascuno in particolare .
Altro grosso problema emerso è quello della “scuola potenziata”, progetto nato alcuni anni fa nell’istituto comprensivo con due sezioni di scuola primaria (a Osnago e a Cernusco Lombardone) e una alla scuola consortile per i ragazzi disabili con gravi difficoltà.
Questo progetto
  • permette l’inserimento di alunni con gravi handicap psicofisici in una struttura scolastica “normale” nel rispetto dei bambini stessi e delle loro specifiche necessità
  • realizza una “cultura dell’ integrazione più avanzata” che non si limita più ad integrare gli alunni diversamente abili facendoli partecipare alle attività della classe, ma che tenta di far ruotare parte della scuola intorno a loro
  • fa diventare l’aula potenziata luogo e momento di integrazione e relazione significativa per e tra tutti gli alunni coinvolti nel progetto
  • valorizza le attività operative ed artistiche quale veicolo di espressione di attitudini individuali e occasioni di sviluppo di capacità anche di tipo superiore (analisi, sintesi, astrazione).
Per il buon funzionamento delle classi di scuola potenziata occorre necessariamente l’assegnazione di personale specializzato con un numero di ore massimo.
Sempre, in questi anni, i Comuni hanno provveduto ad assumere personale educativo che svolgesse attività a completamento della proposta didattica, hanno sempre sostenuto questa esperienza credendo nei valori che l’hanno ispirata.
Anche per l’attribuzione di personale di sostegno si parla di riduzione.
In questo caso è particolarmente grave per il fatto che togliere a chi ha già meno è andare nella direzione opposta alla crescita civile.
Dato che per il prossimo anno scolastico l’attuale governo non ha previsto nuove assunzioni di insegnanti per la scuola dell’obbligo, dall’assemblea è emerso che l’unica strada praticabile per migliorare momentaneamente le cose sia quella di provvedere, almeno, ad una migliore distribuzione degli organici su scala nazionale: ci sono scuole (in alcune parti d’Italia) con pochi alunni e insegnanti in numero più che sufficiente e scuole (come le nostre) con personale insufficiente.
Durante l’assemblea si è espressa, a più voci, la determinazione a farsi sentire per chiedere che alla nostra scuola non sia tolto ma aggiunto, aggiunto personale, qualità, opportunità.
La scuola deve “promuovere” nel senso sviluppare e potenziare le capacità dei nostri giovani per una migliore società del futuro.
Il Dirigente Scolastico svolgendo, come dovuto, il suo ruolo di dipendente dal Ministero della Pubblica Istruzione, ha sempre dimostrato di fare quanto in sua facoltà per gestire al meglio le nostre scuole e continuerà sicuramente a farlo.
Tutti i rappresentanti delle Istituzioni presenti : Il senatore ANtonio Rusconi, capogruppo della commissione Istruzione del Senato, il presidente del Consiglio di Istituto, i Sindaci e i loro assessori hanno formalmente preso l’impegno di chiedere al Dirigente Scolastico Provinciale e al Ministero di provvedere ad una distribuzione delle risorse che sia meglio confacente alle realtà locali.
Per il giorno 11 aprile p.v. e previsto un incontro con l’ autorità scolastica provinciale

I Sindaci e gli Assessori all'Istruzione di Cernusco Lombardone Giovanna De Capitani e Alvaro Pelà, di Lomagna Stefano Fumagalli e Emma Mantovani, di Montevecchia Sandro Capra eVirginia Scaccabarozzi e di Osnago Paolo Strina e Daniele Lorenzet

Nessun commento:

Posta un commento

I commenti prima della pubblicazione verranno vagliati dagli amministratori del blog. Si raccomanda l'educazione e la sintesi.