martedì 3 gennaio 2012

I ristoranti sono vuoti

Il 13 dicembre sono stati presentati a Roma dall’INPS i dati relativi al “bilancio sociale 2010”, da cui si apprende che la spesa per le pensioni è stata nel 2010 di 191,2 miliardi di euro (5 miliardi in più rispetto all’anno 2009). Ma altri sono i numeri da conoscere:
  • 227.292 persone under 30 anni hanno perso il lavoro.
  • I lavoratori dipendenti del settore privato che lo scorso anno hanno avuto a che fare con gli ammortizzatori sociali sono stati tremilioni e ottocento mila (3.800.000), circa un terzo dei 12,6 milioni assistiti dall’INPS.
Pertanto la spesa per i sussidi è stata di 20,4 miliardi di euro, cresciuta del 10% rispetto all’anno prima. La spesa per la cassa integrazione è stata di 7 miliardi (coinvolti 1,5 milioni di lavoratori) quella per la disoccupazione di 11,1 miliardi (2,1 milioni di persone interessate) e quella di mobilità di 2,3 miliardi (coinvolte 200.000 lavoratori).
Questi sono soldi con cui si paga la “coesione sociale”.
Questi costi a carico dell’INPS sono giusti, ma impropri, vanno a manomettere l’equilibrio dell’ente che deve garantire redditi decenti alle generazioni più giovani.
Il mio timore è che i giovani “fregati”si disferanno della democrazia.
Il nostro ex Presidente del Consiglio Silvo Berlusconi ,(ex Presidente-operaio), poche settimane fa in conferenza stampa dopo un vertice europeo, sosteneva con ottimismo gratuito, che il benessere degli italiani era certificato dai ristoranti pieni (ne ha chiuso uno a Merate in questi giorni), e per la folla che intasava le strada nei ponti. Oggi dalla radio sento come si preveda per l’Italia nel 2012, una diminuzione del PIL dell’ 1,7%. Enorme.
In questi giorni di rabbia dei cittadini verso la politica, palesemente in difesa dei suoi privilegi, e di sconclusionate sceneggiate di una Lega di opposizione, c’è qualcuno che può rispondere a queste domande: ma la classe dirigente di questo Paese, mentre l’INPS raccoglieva questi dati, in che paese viveva? E’ colpa delle televisioni e del “grande comunicatore”?
“Quasi nulla di ciò che io sono stato educato a ritenere vitale e permanente , quasi nulla di tutto questo è rimasto in piedi. Tutto ciò che ritenevo impossibile, ebbene, tutto questo è accaduto.” Questo scrisse Churchill negli anni Trenta, quando ancora non si aveva sentore delle mostruosità del secolo. Tra le tante cose che all’inizio del secolo sembravano permanenti e che di lì a poco sarebbero invece crollate quella principale fu la condotta e il comportamento dell’individuo, divenne “normale” sentirsi parte di un ingranaggio e pertanto essere esente da colpe.
Le persone invece rispondono dei propri atti e non sono parti di un sistema o di organizzazioni.
Lo scaricabarile delle responsabilità, uno scaricabarile pressoché automatico nelle società moderna frettolosa di comunicare , ci toglierà il futuro.

Cesare Perego
Capogruppo Consiliare di Insieme per Merate

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