giovedì 25 agosto 2011

I leghisti dalla memoria corta

Riproponiamo un editoriale a firma Claudio Brambilla di Merateonline.it che risale a luglio 2002. Come forse alcuni ricorderanno all'epoca c'era il rischio dello smantellamento dell'Ospedale di Merate. Per impedire l'operazione e che il San Leopoldo Mandic finesse nelle mani di un gruppo di industriali vicini al Centrodestra, nacque il Comitato civico di salvaguradia del San Leopoldo Mandic, che raccolse decine di migliaia di firme e ottenne che la vicenda venisse discussa in Consiglio Regionale. Inizialmente sembrava che la Lega Nord fosse intenzionata a sottoscrivere le richieste del Comitato, ma con un colpo di scema il Consigliere Stefano Galli durante la riunione del Consiglio Regionale tirò fuori dal cilindro una mozione unitaria della Maggioranza... L'editoriale ripercorre queste vicende e mosta come effettivamente la Lega Nord e il PdL abbiano "difeso" il nostro Ospedale... E poi hanno il coraggio di appendere manifesti per spacciarsi come paladini del territorio...

Lupi esalta la mozione regionale della maggioranza. Borsani invece azzera l`anatomia patologica del Mandic

La sindrome "AP" ha colpito ancora. Nelle stesse ore in cui l`on.Maurizio Lupi regalava insulti al Comitato di difesa del Mandic colpevole di non aver esultato per la mozione approvata dalla maggioranza in Consiglio regionale, l`assessore alla sanità del Pirellone Carlo Borsani faceva sapere che "AP", ossia Anatomia Patologica deve essere trasferita a Lecco, come disposto dal Direttore generale dell`azienda ospedaliera Roberto Rotasperti. Il povero Lupi evidentemente non era stato accorrentato dal collega di schieramento Borsani e così intervenendo su un settimanale locale aveva esaltato la mozione presentata da Forza Italia e Lega Nord, approvata anche da Ccd-Cdu e Alleanza Nazionale sulla quale si impegnava la Giunta regionale a mantenere tutte le funzioni e le attività attualmente esercitate, ad assicurare le sostituzioni del personale, a completare gli investimenti immobiliari e ad incrementare quelli tecnologici. L`Anatomia Patologica è una delle attività tuttora in essere presso il Mandic anche se con delibera 541 dell`11 aprile scorso Rotasperti ne ha disposto la chiusura e il trasferimento al Manzoni di Lecco. Era stata quella l`occasione in cui si era manifestata per la prima volta la sindrome "AP". Il giorno precedente la diffusione della delibera 541, il 10 aprile, il sindaco di Merate Dario Perego aveva solennemente assicurato che mai e poi mai l`Anatomia meratese sarebbe stata smantellata. Dopo aver appreso la decisione di Rotasperti e superato il comprensibile choc Perego aveva firmato proprio con Lupi una dura lettera di protesta che si concludeva con l`invito rivolto al top manager lecchese di ritirare la delibera. Cosa mai avvenuta. Il resto è cronaca recente. A giugno Lega, Ulivo e Rifondazione hanno presentato al Consiglio regionale una mozione che ricalca i contenuti della petizione promossa dal Comitato civico e sottoscritta da 30mila cittadini. Ma in aula Stefano Galli ha ritirato la firma su quel documento apponendola sotto un altro, predisposto da Giulio Boscagli, capogruppo di Forza Italia. Accusato di "tradimento" Galli si è giustificato dicendo di aver "usato" il Comitato per costringere i suoi alleati ad approvare un testo sostanzialmente analogo. E difatti la mozione del 18 giugno, richiamata da Lupi nella lettera al settimanale cittadino, contiene proprio i punti fondanti della petizione. Forte di tutto ciò il parlamentare azzurro ha accusato il Comitato di fare "cagnara e sceneggiate massmediatiche", come l`operazione Tg3 al Mandic, anziché gioire con lui per il documento regionale e collaborare al varo della Fondazione. Purtroppo, come dicevamo, Lupi non sapeva ciò che stava facendo Borsani e, come Perego prima di lui, è stato colpito dalla sindrome "AP" rimediando una figuraccia invereconda. La situazione vera, del resto, non si presta affatto ad ottimismi di sorta. Oggi 3 luglio, Giovanni Crema, dirigente di Chirurgia 1 va in ferie, ma non tornerà più in corsia perché ha scelto il pensionamento. E la sua sostituzione non è stata autorizzata. Analogo discorso vale per l`Ortopedia, diretta dal dottor Manganini fino a settembre, poi, allo stato attuale, senza dirigente. La Cardiologia è priva di "primario" da 18 mesi mentre l`Endoscopia da diverse settimane lavora solo grazie al dirigente di struttura semplice Carlo Borsa e la sua ottima ma esigua equipe. Quando Borsa è assente il servizio chiude ad eccezione delle urgenze assicurate da Ezio sacchi. Solo qualche esempio giusto per dimostrare che l`Onorevole deve frequentare poco il Mandic. Quanto alla Fondazione non c`è molto da dire: com`è tradizione di Merate dal 1832 tutti coloro che intendono aiutare l`ospedale possono effettuare donazioni mobiliari o immobiliari. Senza clamori né foto sui giornali. Se gli industriali sono i mecenati descritti, versino qualche milione (di lire o di euro facessero loro) all`ospedale chiedendo magari l`iscrizione del proprio nome sulle tavole di marmo. Se invece vogliono gestire in tutto o in parte il Mandic allora c`è il sospetto concreto che sia per guadagnarci, non certo per ripianare ogni anno qualche miliardo di lire di perdite. Ma come abbiamo già detto, c`è un solo modo per portare in utile il bilancio dell`ospedale: smantellare i reparti emergenziali. Eventualità da nemmeno prendere in considerazione. Lo ha già detto Rotasperti trovandoci del tutto d`accordo con lui: la Fondazione è una strada impercorribile. E poi i privati sarebbero in minoranza, l`altra quota di perdita dovrebbero accollarsela i Comuni. Impossibile.Ma tornando alla lettera dell`onorevole di Baggio, c`è un particolare che egli dimentica clamorosamente: che se si è arrivati a quella mozione, a quel 18 giugno 2002, lo si deve al lavoro incessante e faticoso dei membri del Comitato civico, quelle stesse persone che secondo Lupi "fanno solo cagnara". Dimenticando il particolare crolla tutto il resto.No, non è questa la strada da percorrere se davvero si vuole unire le forze a tutto vantaggio dell`ospedale cittadino. Questa è la strada dello scontro politico. Ma di chi intende la politica soltanto sono come un veicolo per fare carriera.

Claudio Brambilla

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