sabato 10 aprile 2010

Merate Musica, il sintomo di un problema

Partendo dal dato di fatto che "Merate Musica" rappresenta una manifestazione culturale di elevato livello artistico, imprescindibile nel panorama degli eventi meratese, dobbiamo rilevare come la sua organizzazione e programmazione ha messo in evidenza ponderose problematiche di finanziamento dell'iniziativa. Ha posto in primo piano, quindi, un problema peculiare dell'attivismo cittadino: quello della raccolta fondi. Il problema, in sintesi, è quello di gestire e programmare il cosiddetto fund rising piuttosto che inseguirlo ad ogni evento!
In un periodo di crisi, per di più, sono venuti a mancare anche i sostegni regolarmente offerti da primarie realtà produttive locali, andando quindi ad aggravare una situazione già di per sè difficile per il venir meno culturale del mecenatismo spontaneo. Come può la biblioteca cittadina organizzare un qualche progetto di rilievo senza soldi? Come può la Prolcoo produrre cultura, come giustamente le si richiede, senza finanziamenti stabili? Come possiamo pensare ad un cartellone di eventi senza che questo sia del tutto coperto dai capitali raccolti?
La questione, che si pone seria e delicata per un Comune che vuole riconosciuto il proprio ruolo di polo di attrazione, è risolvibile affrontandola alla radice. Le soluzioni che presentiamo sono due, alternative o complementari tra loro, e già in parte condivise ed avanzate da illustri esponenti della vita sociale cittadina.
1) Un Comitato scientifico sulla scorta di quanto messo in atto dal Politecnico di Milano - Polo di Lecco nel progetto Campus Point: individuare un gruppo di cittadini, interessati al bene della Città, disposti a garantire, secondo contratti di durata triennale, finanziamenti stabili alle attività culturali di Merate;
2) Una Fondazione per la Città di Merate: creare una Fondazione pubblico-privata, con maggioranza in mano pubblica, per la formazione di un capitale, da incrementare gradualmente nel tempo, tale da generare un flusso costante di interessi da reinvestire nel benessere comune.
Entrambe tali soluzioni, consentirebbero di organizzare e programmare un calendario completo di eventi degni di un territorio che si voglia porre come polo di attrazione rispetto al circondario. Siamo fiduciosi, pertanto, che tali idee vedranno la luce con il concorso di tutte le personalità cittadine.

Stefano Valagussa

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