domenica 30 settembre 2012

No alla cava del Meratese: ecco perchè

Proponiamo le osservazioni al "Piano Cave Provinciale" depositate in Provincia dal nostro Gruppo consiliare di Insieme per Merate per chiedere lo stralcio della previsione di una cava anche tra Merate e Robbiate. Il documento, oltre che dai nostri Consiglieri, è stato sottoscritto anche da 318 cittadini.

Alla c.a. del Presidente della Provincia di Lecco
Daniele Nava

Suggerimenti e Proposte relativi alla procedura per la formazione del Nuovo Piano Cave Provinciale e relativa procedura di valutazione Ambientale Strategica 

1.0 Premessa
Il Nuovo Piano Cave Provinciale individua l’ubicazione di un ambito estrattivo per ghiaia e sabbia in località Brugarolo, nel Comune di Merate, con estensione nel Comune di Robbiate. In prima istanza, dopo la prima Valutazione Ambientale Strategica, (scheda g.5) si definì “inammissibile l’attività estrattiva in tale ambito”. In seconda istanza, dopo la seconda Valutazione Ambientale Strategica (scheda Gg. 6a) si afferma essere “l’insediamento di un ambito estrattivo, compatibile con lo stato dei luoghi”.

2.0 Considerazioni ambientali e paesistici
L’ambito fa parte della fascia pedemontana denominata “alta pianura asciutta” che, nella fattispecie, congiunge Casatenovo a Merate, sino a Paderno sull’Adda. Tale ambito è fortemente antropizzato ed urbanizzato, tanto che il Piano Territoriale Regionale vede una forte criticità in un’ulteriore urbanizzazione, raccomandando la salvaguardia di residui corridoi ecologici o, nel nostro caso il mantenimento della residua ecopermeabilità che si sostanzia nella pur precaria continuità fra gli spazi verdi dei Comuni limitrofi di Cernusco, Merate, Robbiate e Paderno.

3.0 Infrastrutture stradali e viabilità
Il comparto è situato nel quadrilatero viario (quasi una centuriazione) fra la SR 342 Dir. ad ovest, la S.P. 56 ad est, la S.P. 54 a nord e la S.P. 55 a sud. In fregio a tali strade si ha un’intensa urbanizzazione, sia residenziale, sia industriale che commerciale con la conseguenza di una fortissima intensità di traffico, anche pesante, evidenziato dal Piano Territoriale di Coordinamento Provinciale, quantificato dal Piano Generale del Traffico Urbano di Merate e dalla Provincia in relazione all’annoso problema del nodo di Cernusco, incrocio fra la S.R. 342 Dir e la S.P.54. Il comparto, quindi, costituisce un polmone verde indispensabile soprattutto alla Frazione di Brugarolo con forte intensità di insediamenti produttivi.

4.0 Altri insediamenti produttivi previsti nel comparto
Il comparto è interessato da un’aliquota di 46.500 mq del Polo Industriale del Meratese da prevedersi come Ambito Produttivo Ecologicamente Attrezzato. Ciò determina un’ulteriore erosione di terreno agricolo ed un appesantimento di traffico pesante.

5.0 Effetti sull’agricoltura locale
Il comparto è interessato a coltivazione di granaglie, soprattutto mais ed a prato per le esigenze dell’allevamento animale. A Merate non c’è sicuramente il pericolo dell’abbandono dei campi, anzi, gli agricoltori lamentano la carenza di terreni, soprattutto per il foraggio ed il tranciato. L’ulteriore erosione di terreno determinata dall’iniziativa in oggetto aumenterebbe la criticità del problema evidenziato.

6.0 Inquinamento atmosferico
Il Meratese è caratterizzato da un altissimo inquinamento atmosferico, causato dal traffico, dalle industrie e dal riscaldamento residenziale. Alcuni parametri ed in particolare le polveri sottili superano i limiti massimi per un numero di giorni tale da violare le normative nazionali ed europee. Inoltre le misure campione effettuate da ARPA, sia ridosso delle strada più trafficata (S.R. 342 Dir) che in aree aperte lontane dalle strade principali indicano una significativa costanza della concentrazione di polveri, che si diffondono in orizzontale. L’attività di escavazione di ghiaia e sabbia, la loro movimentazione, accumulo e trasporto induce la formazione di polveri sottili (PM 10 e 2,5 in particolare) che aggraverebbero la situazione sopra descritta. ( vedi “Linee Guida per la valutazione delle emissioni di polveri provenienti da attività di produzione, manipolazione, trasporto, carico e stoccaggio di materiali polverulenti” ARPA Toscana).

7.0 Inquinamento acustico
L’attività di cui all’oggetto è caratterizzata da notevole rumorosità per cui dovranno essere realizzate opere fonoassorbenti al fine di garantire i parametri previsti dal Piano Acustico Comunale per gli insediamenti limitrofi. Tali opere costituirebbero un ulteriore appesantimento dell’ impatto della cava.

8.0 Aspetti geologici ed idrogeologici
La scheda Gg.6a riporta: “L’assetto geologico ed idrogeologico determina una vulnerabilità dell’acquifero superficiale di grado elevato…” anche se si afferma che ciò non pregiudicherebbe il possibile sfruttamento del giacimento.

9.0 Conclusione
Per le considerazioni sopra riportate chiediamo che venga stralciato, dalla Relazione sul Nuovo Piano Cave Provinciale, l’insediamento dell’ambito estrattivo Gg. 6a - Merate (loc. Brugarolo) e Robbiate

Merate, 17 Settembre 2012

Il Gruppo Consiliare “Insieme per Merate”
Cesare Perego - Capogruppo,
Gabriella Mauri, Achille Panzeri, Ernesto Passoni, Roberto Riva

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